lunedì 28 marzo 2011

C.s. Manifestazione del 26 marzo 2011 a Roma in difesa dell'Acqua pubblica e delle energie rinnovabili

L'artista lucana ha dato il suo contributo alla manifestazione partecipandovi
con l'Opera- performance - azione simbolica “GIU' LE MANI DAI BENI COMUNI”

(Totem cm 100x180 con maschera di cinghialessa-gorgone e irradiazioni triangolari con impressi i principali “beni comuni”, patrimonio di ciascun essere umano - cartone bianco-nero–rosso, legno, pennarelli, viti)

Una spaventosa cinghialessa-gorgone digrigna i denti contro chiunque voglia appropriarsi dei beni comuni, passando sopra - per interessi personali o lobbistici – ai diritti fondamentali della Terra e dell'Umanità.

La richiesta alla base della manifestazione nazionale del 26 marzo 2011 offre lo spunto per ricordare e riaffermare con forza il diritto di godere dei BENI COMUNI e di difenderli , a costo di “digrignare i denti” !
É questo il senso della Performance di Teri Volini e dell'Opera.

L'artista riafferma il concetto di un'Arte che predilige l'impegno nel sociale, e che diventa anch'essa un “bene comune”: prezioso strumento per osservare più acutamente la realtà e stimolare attente riflessioni negli osservatori.
L'Arte “differenziata” è strettamente connessa alla vita, e il suo potente linguaggio contribuisce alla presa di coscienza delle problematiche più attuali.

“GIU' LE MANI DAI BENI COMUNI” “ ricorda l'importanza degli elementi primari, basilari e necessari a tutti, come sottolinea lo studioso Paolo Cacciari: “Non sono prodotti, non sono oggetti che si fanno e si disfano, che si comprano e si vendono. Solo beni primari, basilari, nel senso che sono all'origine di ogni cosa. Sono ricchezze naturali e patrimoni culturali accumulati dalle generazioni che ci hanno preceduto.
Sono sistemi di risorse, beni relazionali indispensabili a mantenere connesso il sistema vivente, Sono quelle cose che semplicemente ci fanno vivere”

Da queste prime riflessioni sgorga l'esigenza di conoscerli meglio, poi di esigerne la concretizzazione e condivisione come patrimonio di tutta l'umanità...
Nella raggiera dell'opera “GIU' LE MANI DAI BENI COMUNI” ecco iscriversi dunque l'aria e l'acqua, la salute, la biodiversità, la libera informazione, la pace, la dignità, la libertà, la creatività, la giustizia, il lavoro... ma anche le sementi, gli alimenti, il cibo, i saperi, l'arte e la cultura non convenzionali, le relazioni, i servizi, la libera espressione, la felicità, i diritti, l'habitat, il futuro nostro e dei nostri figli.. e la stessa vita, la nostra e quella del pianeta.

Teri Volini
http://www.terivolini.blogspot.com



domenica 20 marzo 2011

Non ho paura delle mafie fuori, ma di quelle dentro di me

Desidero con questo mio intervento evidenziare quanto la responsabilità individuale sia determinante nella formazione di una buona società, mentre la sua mancanza o insufficienza favoriscono comportamenti non virtuosi e atteggiamenti "mafiogeni" a diversi livelli.
Ritenendo che il personale sia politico, mi servirò di un evento che mi riguarda per esemplificare tale pensiero.
Alcuni anni fa - a cavallo della festa dell''Epifania - i cittadini di Potenza si ritrovarono di fronte ad un'inusuale presenza: un cumulo di piscòn', grandi massi trasportati e sistemati con l'aiuto di camion e gru in piazza Mario Pagano. L'installazione voleva sottolineare quanto la nostra superficialità, la pigrizia mentale, l'indifferenza, la rimozione, lo scarso coraggio, le omissioni quotidiane - fino a quel silenzio tanto vicino all'omertà - impediscano agli umani di coltivare la comprensione, il rispetto, la civile convivenza, la verità, la giustizia...
Sotto le pesanti pietre, un lucente nastro rosso, impietosamente compresso dai massi, simboleggiava l'energia della vita schiacciata dalla durezza d'animo della maggior parte dell'umanità, giunta al punto d'ignorare qualsiasi cosa non rientri nei ristretti ambiti dell'interesse personale o al massimo della propria cerchia familiare o del gruppo d'appartenenza sociale.
L'Opera si proponeva di sottolineare l'urgenza di riattivare le migliori qualità indispensabili al rinnovamento della società.
Non osando apertamente contestarla e non trovando valide motivazioni per farlo, venne attivata una tattica alternativa purtroppo sempre attuale soprattutto nei piccoli centri: sminuirla con l'evitamento, minimizzarla con il silenzio; distruggere tramite l'ignoramento l'impegnativa Installazione realizzata proprio all'inizio del terzo millennio: in tal modo il significato e l'intento comunicativo non ebbero la possibilità di essere compresi, ne furono anzi impediti e travisati.

Ma proprio quella reazione disturbata fino al limite della negazione e dell'offesa era la prova che l'Opera aveva colto nel segno; essa veniva respinta proprio perchè aveva toccato un punto dolente: era stato percepito qualcosa di troppo penoso, di troppo difficile da accettare e affrontare, la cattiva coscienza che alberga in ognuno di noi, la mancanza di quel "feroce" coraggio che ci spinge a cercare e riconoscere il "negativo" per potercene poi liberare, proprio come si fa con una malattia.
Il Diocumento di pietra evidenziava la responsabilità di ognuno di noi in tutto ciò che accade e quanto l'insensibilità e l'omissione equivalgano ad una precisa "complicità" con gli autori di ogni delitto.
...
E intanto, senza che nessuno lo sapesse, a cento passi dalla piazza, mentre molti dei passanti mettevano bende sugli occhi per non vedere i massi che li rispecchiavano nella loro parte oscura e tappi alle orecchie per evitare di sentire lo stordente messaggio che la pietra tentava di comunicare; a cento passi dalla montagna di pietre, sotto un cumulo di materiali edili, giaceva il corpo di Elisa Claps, la sua energia vitale ormai spenta.
Nascosto nel sottotetto di uno dei principali luoghi di culto della città, privato della sua giovane vita a quel tempo già da 8 anni, esso è rimasto abbandonato nel centro stesso del capoluogo di regione, avvolto in una impenetrabile rete di coperture e misteri, nonostante le strazianti quanto dignitose richieste fatte dalla famiglia affinchè chi sapeva rompesse il silenzio.
...
Ciò che è accaduto dopo il ritrovamento dei resti di Elisa e la difficoltà di giungere alla verità, non fa che confermare quanto il Documento di pietra suggeriva senza parole:
-- che siamo tutti responsabili di ciò che avviene nel corpo sociale, che tutti contribuiamo a formare
-- che con il nostro comportamento ci influenziamo reciprocamente
-- che anche se non implicati personalmente in un crimine, lo siamo comunque in ogni meschinità quotidiana, nel perseverare nell' ipocrisia e nell'insensibilità, nel non attivare una diversa, rinnovata coscienza; nel non nutrire la nostra fame di giustizia e nel non colmare la sete di verità che - sole – possono farci crescere integri e rendere più difficile il verificarsi di tali orrori.
...
Otre a facilitare l'ingresso nei temuti ambiti criminali, non può forse un malessere diffuso provocare quegli squilibri che portano - anche in piccole città come la nostra- tante persone, in particolare donne e giovani – a sentirsi vuote, inadeguate, e di conseguenza a "stordirsi", a farsi del male, fino a togliersi la vita?
E quel disagio non potrebbe essere favorito da un in sufficiente ascolto, dalle piccole e grandi ingiustizie subite, dal sentirsi emarginati, quindi più inclini a infrangere le leggi sociali e naturali?

Il corpo sociale troverebbe giovamento e occasione di crescita nel riflettere sui problemi appena accennati; invece declinare le proprie responsabilità, addebitando il male a un solo "colpevole", sarebbe più produttivo considerare che ogni azione negativa - risaputa o meno - ha effetti potenti nel personale e nel sociale e ricordare che nulla di ciò che facciamo - anche e soprattutto le piccole omissioni e ingenerosità quotidiane - è privo di conseguenze?

Non entro nel merito dei "poteri" occulti e "mafiosi"che influiscono sulla società: ritengo che non potrebbero farlo se ognuno di noi, come libera persona e come cittadino cosciente, rifiutasse di aderire, anche nel quotidiano, a qualsiasi modalità dubbia o ingiusta; se trovasse il coraggio di respingere le azioni non etiche o meschine sistematicamente. Se desse un'importanza primaria alla qualità del fattore umano in ogni occasione e nelle relazioni con gli altri esseri e con la Natura.

Teri Volini







venerdì 18 marzo 2011

LIBERA DALLE MAFIE LA SOCIETÀ VOLA!


LIBERA DALLE MAFIE LA SOCIETÀ VOLA!

Partecipazione alla manifestazione di LIBERA a Potenza,
19 - 21 marzo 2011
Teri Volini e Centro d'Arte e Cultura Delta di Potenza
invitano al grande Evento di LIBERA CONTRO LE MAFIE a Potenza
Daranno il loro contributo alla manifestazione con le opere – performances - azioni simboliche - interventi:

-LIBERA DALLA MAFIE LA SOCIETÀ VOLA

-GIÚ LE MANI DAI BENI COMUNI
nella mattinata del 19 marzo

-NON HO PAURA DELLE MAFIE FUORI MA DI QUELLE DENTRO DI ME
nel pomeriggio, intervento durante il seminario
Vittime di mafia e vittime dei "silenzi"
Sede: Auditorium del Conservatorio di Musica "Carlo Gesualdo da Venosa" - Via Francesco Tammon






sabato 12 marzo 2011

“GIU' LE MANI DAI BENI COMUNI” performance-azione simbolica 12-3-11

Teri Volini e
Centro d’Arte e Cultura Delta di Potenza
partecipano alla manifestazione “Chi ha paura della scuola pubblica?”del 12 marzo 2011
con l'Azione Simbolica “GIU' LE MANI DAI BENI COMUNI”

La richiesta di rispetto per la Costituzione e per la ScuolaPubblica - alla base della manifestazione nazionale e cittadina del 12 marzo 2011 – ci offre lo spunto per ricordare e riaffermare con forza il diritto di godere dei BENI COMUNI, materiali e immateriali, e di difenderli , a costo di “mostrare I denti” !
É questo il senso della Performance di Teri Volini e dell'Opera realizzata per tale occasione.

L'intento è di mostrare come l'Arte “Differenziata” possa essere strettamente connessa alla vita, e come il suo potente linguaggio possa contribuire a prendere coscienza delle problematiche più comuni ed urgenti.

L' Arte - che predilige l'impegno nel sociale - è da considerarsi anch'essa un “bene comune”, quale prezioso strumento per osservare più acutamente la realtà e stimolare attente riflessioni negli osservatori.

Nel caso presente si sottolinea l'importanza dei Beni Comuni come elementi primari, basilari e necessari a tutti, come sottolinea Paolo Cacciari :
“Non sono prodotti, non sono oggetti che si fanno e si disfano, che si comprano e si vendono. Solo beni primari, basilari, nel senso che sono all'origine di ogni cosa. Sono ricchezze naturali e patrimoni culturali accumulati dalle generazioni che ci hanno preceduto. Sono sistemi di risorse, beni relazionali indispensabili a mantenere connesso il sistema vivente, Sono quelle cose che semplicemente ci fanno vivere”
Da queste prime riflessioni sgorga l'esigenza di conoscerli meglio, poi di esigerne la concretizzazione e condivisione come patrimonio di tutta l'umanità...

Nella raggiera dell'opera “GIU' LE MANI DAI BENI COMUNI” ecco iscriversi dunque - accanto a Costituzione e Scuola pubblica - altri fondamentali beni comuni come lavoro, biodiversità, biotecnologie, libera informazione, salute, pace, dignità, libertà,creatività, giustizia ma anche sementi, alimenti,cibo, saperi, arte e cultura non convenzionali, relazioni, libera espressione, servizi, merito, felicità, diritti, e habitat, aria, acqua, e futuro, e la stessa vita, la nostra e quella del pianeta...
Teri Volini
http://www.terivolini.blogspot.com

martedì 8 marzo 2011

Festa della donna 2011 -- La mia arte

Festa della donna 2011

Teri Volini
La mia arte
6 marzo - Hotel Cavaliere - Rifreddo L'altra faccia di Penelope
Manifestazione culturale organizzata da “Il Portale” di Pignola - 6 - 7 - 8 marzo

Nella prima serata della manifestazione organizzata per la Festa della donna dal circolo Il Portale di Pignola ho presentato, con La mia arte , il percorso di evoluzione artistica e personale “dalle opere pittoriche alle performances e installazioni”
Partendo dall'opera pittorica La danza della corda, trittico cm. 240 x 100 ca, olio e mixed media su carta intelata, realizzata nel 1997-1998 ed esposto in sala, davanti ad un pubblico attentissimo e già preparato all'ascolto dalla limpida presentazione della coordinatrice prof.ssa Lucia Gallucci, ho potuto illustrare il passaggio dalla pittura alle modalità espressive della Land Art, Body Art, Public Art, Arte Coinvolgente, Manifesto d'artista, ed accennare l'esigenza di una “ridefinizione” che la renda l'Arte più consona alle esigenze dei tempi che viviamo, ed in cui il valore femminile – nella consapevolezza della stretta connessione di tutti gli esseri con la natura - ha un'importanza fondamentale.
http://www.terivolini.it/html/opere.htm

Ho cercato di comunicare al pubblico presente - femminile e non solo - che , se già dagli anni '80, con la pittura - tramite la bellezza e con la magia e la forza del colore - esprimevo amore e gratitudine per la Madre Terra, da oltre un decennio pratico un'arte direttamente intesa a difendere l'ambiente.
La comunicazione dell'esigenza di un nuovo rispetto per la Terra è diventata prioritaria ed ha trovato espressione ancor più immediata nella realizzazione di performances, installazioni ed azioni simboliche, privilegiando le opere di Land Art in cui mi sono servita della grandiosità e dello stupore per veicolare la necessità di una nuova percezione degli esseri umani e della natura, a partire da Il Ritmo del Fuoco sull'Etna, http://www.terivolini.it/html/performances2.htm, alla Ragnatela di filo rosso tesa tra due picchi delle dolomiti lucane nel 1999, http://www.terivolini.it/html/performances3.htm
al Message in the Bottle, Rionero in Vulture, 2005 http://www.terivolini.it/html/Message_Bottle.htm
alle Invasioni Tentacolari, Pz, 2007 http://www.terivolini.it/html/invasionitentacolari.htm
fino a La Bella Terra, 2009-2011.
http://www.terivolini.it/html/bellaterra.htm.
ed ai più recenti Manifesti d'Artista 2009-2011
personali
http://www.terivolini.it/html/riformiamo.html http://www.terivolini.it/html/io_sono_uno_aria.html
http://www.terivolini.it/html/io_sono_uno_acqua.html
http://www.terivolini.it/html/io_sono_uno_alberi.html
e collettivi
http://www.terivolini.it/html/parole_luce_vita.html
http://www.terivolini.it/html/coscienza_uno_acqua.html


Video
Il video ARIA FUOCO TERRA ACQUA ha dato l'input alla presentazione di questi nuovi linguaggi, alla base dei quali è l'ardente desiderio di realizzare un'Utopia: che gli esseri umani ritrovino la consapevolezza di essere Uno con la Terra, e percepiscano la stretta connessione con gli elementi fondamentali. http://www.terivolini.it/video/elementi.html
Questo è infatti il senso delle ultime opere - IO SONO UNO CON L'ARIA, IO SONO UNO CON L'ACQUA, IO SONO UNO DEGLI ALBERI - nelle quali, con azioni di Body Art e Public Art ho attivato una comunicazione diretta alla società civile tramite il mio stesso corpo fisico.
Manifesti
Oltre al significato, ho evidenziato anche la qualità di questa reiterata pubblica esposizione, che è anche azione di educazione permanente, ben diversa da quella funzionale alla cultura commerciale in cui siamo immersi, in cui il manifesto è strumentale alla vendita di prodotti e si serve della imperante esposizione del corpo femminile reificato, pura cosa ... Si abusa della donna che - per la coincidente ciclicità e per il dono di far scaturire dal suo stesso corpo la vita- è alla natura più vicina: proprio come si abusa della natura, vista come oggetto da dominare e sfruttare, con i tragici risultati che vediamo ...
Ho evidenziato tale consuetudine nell'articolo: http://issuu.com/andypower/docs/3-aprile-lucano-pubbliche-affissioni
Nello stesso intento, il secondo passo è stata la realizzazione di manifesti collettivi in gigantografia, nei quali “hanno messo la faccia” 40, 50, 60 persone: opere di autocoscienza collettiva come IO SONO UNO CON L'ACQUA http://www.terivolini.it/html/coscienza_uno_acqua.html
PAROLE DI LUCE PER LA NOSTRA VITA http://www.terivolini.it/html/parole_luce_vita.html
IO SONO UNO CON GLI ALBERI, in preparazione...
Viaggio
Così continua il Viaggio di consapevolezza, iniziato con quel Nastro Rosso che - avvolgendosi simbolicamente ai polsi delle tre fanciulle che nel trittico danzavano la vita - sottolineava il profondo legame del femminile con la natura e “uscendo” dal quadro per costruire simboli archetipi dava impulso alla Nuova Arte, rispondendo all' anelito di rinnovamento della coscienza, contribuendo all'attivazione di una nuova armonia, fatta di sensibilità, amore e responsabilità nei confronti della Terra.

Teri Volini, 8 marzo 2011

giovedì 3 marzo 2011

L’Altra faccia di Penelope 6 - 7 - 8 marzo 2011- hotel Cavaliere -Rifreddo h 18

Ho piacere di invitarvi alla Manifestazione L’altra faccia di Penelope organizzata da“Il Portale” di Pignola nei giorni 6 - 7 - 8 marzo 2011 presso l'Hotel Cavaliere (ex Tourist) di Rifreddo.
Parteciperò con opere pittoriche, performative e video
Presentazione prof. Ssa Lucia Gallucci

Teri Volini

Dalla pittura alla Land Art, dalle opere pittoriche alle performances e installazioni, il filo rosso è la ricerca di una rinnovata armonia, l'impegno teorico e pratico per un mondo nuovo, rispettoso di tutti gli esseri e della natura...
L'opera pittorica presentata è il Trittico LA DANZA DELLA CORDA ( 1997-1998, olio e mixed media su carta intelata, 240x100 c.a) che segna il passaggio dalla pittura alle successive forme espressive della Land Art, Body Art, Public Art, Arte Coinvolgente... http://www.terivolini.it/html/opere.htm
Un sottile nastro rosso collega tre fanciulle immerse in un' esuberante vegetazione e intente in una danza gioiosa: ternità femmile che danza la vita...
Il Filo Rosso esprime l'amore per la Natura e per la Vita, l'emozione per la bellezza ed il mistero; il connubio fecondo tra donna e natura, l'esigenza di un nuovo rispetto per il nostro meraviglioso pianeta....
Sarà quello stesso Filo , "uscendo" virtualmente dall'opera, a dare inizio alle grandi Performances e Installazioni, prima fra tutte Il Ritmo del Fuoco sull'Etna, poi la Ragnatela sulle Piccole Dolomiti Lucane ... al Cuore di Pietra a Livigno, a Hieros Gamos e a centinaia di altre nel tempo, fino al più recente IO SONO UNO
http://www.terivolini.it/html/performances2.htm
http://www.terivolini.it/html/performances3.htm
http://www.terivolini.it/html/apertura_del_cuore.htm
http://www.terivolini.it/html/hierosgamos.html
(link attivati, per aprire on line ctrl +clic)

Il programma della manifestazione:
1^ Serata - Domenica 6 marzo – ore 18 Apertura della Mostra

Saluti - Bruno Mario ALBANO - Presidente PRO-LOCO “Il Portale”
Ignazio PETRONE - Sindaco di Pignola
Presentazione delle Espositrici e della pubblicazione “L’Altra Faccia di Penelope - 2010" a cura di Maria Schirone
Omaggio all’Unità d’Italia: “Le Donne Lucane”, con Novella CAPOLUONGO
“La mia Arte”, con Teri VOLINI artista, operatrice culturale, presidente del Centro d'Arte e Cultura Delta di Potenza
Esibizione: Corale Unitre di Potenza, direttore Pina BUONO COLOMBO
Coordina: Lucia GALLUCCI

2^ Serata - Lunedì 7 marzo
Tavola Rotonda su "La donna e il lavoro oggi"
Intervengono:
Rosa MASTROSIMONE, Assessore Dip. Cultura.Lavoro Formazione - Regione Basilicata
Gabriella MEGALE, Presidente Giovani Imprenditori - Regione Basilicata
Cinzia MARROCCOLI – Psicologa, Presidente Telefono Donna
Margherita TORRIO, docente
Rosa Giordano, Dirigente Scolastico I.C. Pignola-Abriola
Coordina: Isabella ROMANO – Giornalista RAI
3^ Serata - Martedì 8 marzo
“L’immagine della donna nei media”
Conversazione con:
Mimmo SAMMARTINO – Presidente Ordine Giornalisti di Basilicata
Anna Maria RIVIELLO, scrittrice e giornalista; co-direttore della rivista "Decanter"
Coordina: Lucia GALLO MOLEs

Nel corso delle tre serate, degustazione di Prodotti tipici Lucani.

Il Presidente
Bruno Mario ALBANO