mercoledì 25 gennaio 2012

Dossier condiviso sull’Arte e sulla sua ridefinizione

Contributi di:
Anne Delaby (Manifesto del Cavaliere Azzurro) dalla Lombardia,  Albavilla (Como)
Caterina Putignano  dalla Puglia, Taranto
Katia Stain dalla  , Basilicata, Potenza
Mimmo Giangipoli ( Artisti della Bellezza) dalla   Basilicata , Bernalda
Marco Mauri e  Gemma Del Tufo dalla Lombardia, Chiavenna (Sondrio)
Teri Volini ( Centro d’Arte e Cultura Delta di Potenza) Basilicata



 Invochiamo la Musa dell'Arte con cuore ardente per  esserne strumento e dunque agire la creazione attraverso l'opera.
Nessuno possiede l'arte, è l'Arte che prende possesso di chi desidera esserne strumento,  a vari gradi di purezza e di Assoluto,  perchè manifesti la Vita Universale di cui ogni essere umano ha bisogno  per trascendere la propria visione egoica motivo di  sofferenza.
L'arte è fonte di Liberazione per l'Essere Umano e lo porta a riconoscere i veri Valori Universali che muovono la vita individuale, collettiva e planetaria.
Riconsolidando  tali Valori, può ristabilirsi una pura fratellanza tra gli esseri umani nel gioioso rispetto delle diversità.
Che l'Arte Universale sia sulla Terra.

Dal testo di Maria Caterina Putignano, Taranto     

….L'Arte  è una dimensione in più, chi vive a due dimensioni forse può faticosamente immaginare la terza, però  può essere aiutato e i tuoi convegni vanno sicuramente in questa direzione.
L'Arte,  a mio avviso, assomiglia alla FEDE, innalza il nostro spirito e ci fa accettare e forse anche comprendere cose che la nostra ragione, nel suo piccolo, non riesce a cogliere…
Dal testo di Marco Mauri - Chiavenna (Sondrio)

 … Più che parlare mi piacerebbe ascoltarvi parlare di arte, cosa non facile sicuramente.
 Come vedi dal mio cognome io ho le radici nel sud dell’Italia anche se abitiamo a Chiavenna, nel profondo nord.
 Qui i larici, fino a poche settimane fa, erano coperti d’oro,  senza preoccuparsi delle fluttuazioni del metallo giallo, però non abbiano il pino loricato e tante altre cose, ma ci arrivano i tuoi colori e le tue parole.
 Dal testo di Gemma Del Tufo, Chiavenna (Sondrio)

…Vivere la propria vita da protagonisti, senza trascinarsi nella mediocrità a cui c’inducono i media e l’attuale contesto sociale.
 Tornare a lottare per i valori di tutta la specie umana, fermarsi e godere della “Bellezza” che c’investe ogni giorno. Noi, “Artisti della Bellezza” cerchiamo di fermarne il tempo, di catturarne la luce e l’energia per condividerla con chi è meno attento, addolorato e logorato dal mondo.
Guardare le stagioni, i suoi colori la ciclicità della natura, l’incanto di una nuova vita. Non sono miracoli questi? Facciamo della nostra vita un miracolo di Bellezza.
Dal testo di Mimmo Giangipoli, Bernalda


…Ma questa meraviglia che è l’arte è, oggi,  avvelenata  dal sistema dell’arte, il sistema dei cosiddetti “ammanigliati”,  così lungamente discusso e conosciuto da tutti e dal  senso di amarezza e di impotenza che accompagna il constatare che anche l’arte, che dovrebbe farne eccezione, è purtroppo sottomessa a questo sistema malato che permea tutte le altre sfere sociali.
Dal mio punto di vista un aspetto non secondario dell’arte è l’inscindibilità dalla coscienza sociale, dallo svilupparsi di quel sentimento di partecipazione e compassione nei confronti della realtà che ci circonda, della umana sofferenza, che non debba necessariamente essere espresso attraverso l’esibizione del brutto, ma anche attraverso una riscoperta del bello, mostrando come questa realtà, grazie alla consapevolezza e all’umanizzazione, possa essere trasformata, che nella melma può nascere il fiore di loto.
Dal testo di Katia Stain-  Potenza, Basilicata
Oggi l'arte è tecnica, anzi tecnologia... ha perso l'anima.
Ha perso la sua mission di canale tra l'Essenza e la realtà/illusione, segreto linguaggio che fa parlare il grande cuore del mondo con il cuore dell’uomo, come dice Rudolf Steiner.
Uscendo da una intellettualizzazione dell’arte che parla solo alla testa, dall’arte concettuale e manierista, volendo  staccarci da un' arte puramente estetica  e piacevole, ed evitando l’arte che parla solo alla volontà come prodotto della tecnica, improntata   alla materia, e alla quotazione,  vogliamo farci portatori di un'Arte quale manifestazione dell’Essere, che rivela ciò che sta dietro il velo della manifestazione rendendo visibili gli arcani e le cause. Far apparire l’Essere  e l’essenza  entro la materia….
 La modernità è solo la metà dell’Arte: l’altra è la sua eternità, diceva Baudelaire.                 
L'arte è testimone del suo tempo -dobbiamo piangere sul nostro tempo più che sull'arte/pattumiera-  pertanto non deve struggersi  su come "innnovare" assolutamente stile o tecnica, dimenticando il contenuto, guardando  il come  e non il  cosa.   Arte è  rivelazione dell’epoca, di cui illustra il disagio e mal-essere,  la perdita dell’essenza -  di senso - assenza d’assoluto… ma non solo.
L’arte deve turbare dice Braque, perché risveglia, interroga, smuove e rimuove, ma credo  debba  anche portare pace..
L’artista non deve essere un prodotto dell’epoca, non  ostentarne la violenza, la volgarità, la decadenza, e non cadere nelle stereotipie commerciali nè essere sottoposto alle leggi  di mercato; ma condottiere, sacerdote e profeta, voce di un'altra realtà.
Dal testo di Anne Delaby Albavilla (Como) - Lombardia 

Oggi l'arte è tecnica, anzi tecnologia... ha perso l'anima.
Ha perso la sua mission di canale tra l'Essenza e la realtà/illusione, segreto linguaggio che fa parlare il grande cuore del mondo con il cuore dell’uomo, come dice Rudolf Steiner.
Uscendo da una intellettualizzazione dell’arte che parla solo alla testa, dall’arte concettuale e manierista, volendo  staccarci da un' arte puramente estetica  e piacevole, ed evitando l’arte che parla solo alla volontà come prodotto della tecnica, improntata   alla materia, e alla quotazione,  vogliamo farci portatori di un'Arte quale manifestazione dell’Essere, che rivela ciò che sta dietro il velo della manifestazione rendendo visibili gli arcani e le cause. Far apparire l’Essere  e l’essenza  entro la materia….
 La modernità è solo la metà dell’Arte: l’altra è la sua eternità, diceva Baudelaire.                
L'arte è testimone del suo tempo -dobbiamo piangere sul nostro tempo più che sull'arte/pattumiera-  pertanto non deve struggersi  su come "innnovare" assolutamente stile o tecnica, dimenticando il contenuto, guardando  il come  e non il  cosa.   Arte è  rivelazione dell’epoca, di cui illustra il disagio e mal-essere,  la perdita dell’essenza -  di senso - assenza d’assoluto… ma non solo.
L’arte deve turbare dice Braque, perché risveglia, interroga, smuove e rimuove, ma credo  debba  anche portare pace..
L’artista non deve essere un prodotto dell’epoca, non  ostentarne la violenza, la volgarità, la decadenza, e non cadere nelle stereotipie commerciali nè essere sottoposto alle leggi  di mercato; ma condottiere, sacerdote e profeta, voce di un'altra realtà.
Dal testo di Anne Delaby Albavilla (Como) - Lombardia  Una nuova arte per una nuova società
La società odierna vive una profonda crisi, di cui soffre - insieme alla economia, alla politica, all'  etica, al lavoro - anche la cultura ... e l'arte ; ipotizzo  che una delle  cause sia la corrispondenza  con quei  non-valori,  come la convenienza e il conformismo, che hanno caratterizzato la produttività in tutti gli ambiti della post modernità  e che tuttora perdurano. 
Si è scambiata l'arte con la moda, si è dato consenso alla pura novità fine a stessa e al disimpegno, come ha ben evidenziato nei suoi scritti il critico Bruno Corà; l'arte  ha aderito al sistema di sfruttamento capitalista delle risorse umane e naturali.
Eppure da tempo delle voci autorevoli  si erano levate, sottolineando la necessità di una svolta, di una nuova  coscienza, come l'artista Josef  Beuys, che propugnava già negli   anni '70  nuove privilegiate possibilità  per l'arte: si trattava di una visione strettamente collegata con lo sviluppo spirituale e umano di ciascun  individuo, ciò che il maestro  tedesco definiva
 Esprimendo  profeticamente un concetto allargato di arte, Beuys parlava  di un'arte che formasse  la cultura e la vita;  "un concetto di cultura sociale come l'arte più importante; come sistema che trasformi tutto l'organismo sociale in un'opera d'arte, dove sia incluso tutto il processo di lavoro, sia quello di Goya, sia dell'agricoltura, delle scienze dell'educazione, della tecnologia.
Dove il principio di produzione e consumo prenda una forma veramente di qualità.
 Si deve trasformare non solo il fare quadri e sculture, ma tutta la forma sociale. E' un programma gigantesco".
Sono stata  profondamente colpita  dalla grandezza e dalla preveggenza di Beuys, che   parlava di difesa dell'individuo, di valori umani e di libera creatività, di senso della vita, di difesa della natura contestuale alla difesa dell'individuo.
Se si fosse dato ascolto lui ed a persone altrettanto  illuminate, oggi non  ci si troverebbe ad affrontare una crisi  socio-politico- economico-culturale così estesa a livello mondiale.
Il  ritrovarmi in pieno  accordo con le idee di Beuys dipendeva dall'essere ioda sempre   su quella linea, avendo da sempre dichiarato l'intenzione di  non volermi conformare a quello che vedevo come una degradazione dell'arte, un  vero e proprio mercato, con regole tutte sue, spesso  scarse in correttezza ed etica;  di volermi  discostare  anche dalle incresciose  modalità relazionali  e comportamentali degli “artisti” o degli operatori che mi era dato conoscere, sia locali che nazionali: ed è ciò che ho fatto anche nel mio operare fuori regione e all'estero.
In una mia pubblicazione,  l'Arte come esperienza fondamentale  -1999 -  avevo confermato e  approfondito tali  riflessioni.
Mi rincresce notare che  a tutt'oggi i principi esplicitati da Beuys e dalle sue opere sono  incompresi  o forse  non conosciuti;  se lo sono, stentano ad essere accettati e messi in pratica, forse perché ritenuti “scomodi”  rispetto ai disgraziati  parametri correnti: senza ci si renda conto di quanto  dannoso sia  il mancato  aggiornamento  per la dignità dell'arte e della vita.
Ad ogni modo,  io mi attengo strettamente ad essi, portando  avanti  uno studio di  vera e propria “ridefinizione” dell'arte, e soprattutto praticandola rigorosamente,  sia   come artista creativa, sia come operatrice culturale ed educatrice. 
Debbo però riscontrare verso tale intenso lavoro uno scarso riconoscimento, soprattutto istituzionale, ed in particolar modo nella mia  stessa regione;
un'attenzione e un sostegno -materiale e morale - assolutamente inadeguati rispetto  alle vere e proprie “imprese” compiute  negli anni, in aderenza ad  alti ideali e in servizio alla società: proprio ciò che proponeva Beuys, ritenendo essere compito prioritario dell'artista contribuire ad  una società e ad un'arte altamente evolute;
 un'arte “il cui fine è la rinascita spirituale dell'essere umano e la solidale collaborazione tra persone di diversa origine, razza, religione, stato sociale, economico e culturale”!
L'avarizia nel  riscontro è per l'artista  fonte di  grandi difficoltà per l'attuazione di studi, ricerche; 
per l'organizzazione e la realizzazione di Azioni, Opere,  Eventi:
ed anche di grande sofferenza, non solo e non tanto per il mancato riconoscimento  e compenso lavorativo , quanto per la diminuita   possibilità che le idee, gli stimoli e le  riflessioni innovative  possano  essere  esaurientemente proposte e  diffondersi   nella società stessa  cooperando  alla sua evoluzione.
Che un simile  impegno sia  misconosciuto o ignorato, è un fatto riscontrabile ... e    c'è forse da aspettarselo, quando  si opera in  una cultura generalmente superficiale, abitudinaria;   ma che l' ignoramento  divenga   implicitamente un  boicottaggio è grave  indizio  di  chiusura e di non democraticità ...
Sono  fermamente convinta che sia ormai finito  il tempo dell'inconsapevolezza, dell'immobilismo;  i cambiamenti sono oggi improgabili e basta gurdarsi intorno per vedere quanto gravi siano le conseguenze di situazioni lasciate stazionare troppo a lungo!
Sta accadendo  dappertutto e in tutti gli ambiti: e come anche violentemente vengono liquidati  regimi politici dittatoriali, leggi inique e mancanza di libertà e autonomia per i popoli; come anche i disastri ambientali segnano sempre più l'invalicabilità del limite di sfruttamento delle risorse e  come  in campo economico nascono nuovi teoremi -  decrescita, beni comuni- che danno lo stop alle false illusioni progressiste -  così sta per scadere  il tempo  degli  “artisti” autocentrati, che usano l'arte per ottenere fama, successo, ricchezza;  in perenne concorrenza,  ferocemente o subdolamente nemici tra loro: gli “artisti in carriera”, emuli  dei modelli competitivi della pseudocultura  conformista e consumista ancora vigente...
E' arrivato il momento di un'arte  in cui si attivino delle “strategie comunicative”  ad  alti livelli di senso,  che difendano i beni comuni; di un'arte che sia essa stessa un bene comune, come mi ha scritto Paolo Cacciari nella dedica del suo libro “La società dei beni comuni”...
Anche se  corre ancora la moda dei rampanti –cronologicamente giovani e non- artisti in odor di carriera, mi accorgo che essi - pur lavorando con mezzi da cosiddetta  Hight Technology - sono in realtà  molto  simili ai loro “padri”, tanto incollati a stressati modelli e schemi obsoleti da rimanerne impaniati.
Pre-vedo la sostituzione dei  “vecchi” artisti di ogni età  con altri  finalmente consapevoli del grande privilegio che offre   il "fare arte in una forma  nobile";  artisti autentici,  generosi,  consapevoli,  fieri  portatori di esperienze di pensiero e di  vita improntate al rispetto degli altri esseri e del pianeta.
Teri Volini



venerdì 20 gennaio 2012

Attivazione dell’opera RI-GENERIAMO LA TERRA.

Base dell'opera RI-GENERIAMO LA TERRA è il principio femminile come valore inerente al dare e mantenere in ogni sua manifestazione la vita sulla terra; l'attenzione e la cura dovuta agli esseri umani, non umani e  al  Pianeta stesso, finora colonizzato senza tregua  da noi, quali  ospiti ingrati …
Visto da quest'ottica - riferito cioè all'urgenza di riattivare la coscienza del mantenimento della vita sulla Terra e della salvaguardia della Terra stessa - tale privilegio e tra le responsabilità  non possono   essere  soltanto della donna  - anche se geneticamente è suo il compito di generare i nuovi umani e di nutrire i le sue creature - ma a  ciascun essere umano,  al di là del genere maschile o femminile.


martedì 10 gennaio 2012

Sintesi della ricerca sul silenzio femminile nella storia.

Quella della donna è stata sempre storia oscura: silente nella sua quotidianità o ridotta al silenzio -  messa in difficoltà, o comunque non favorita dalla cultura dominante  - negli altri casi: quelli in cui la donna cercava di emergere e di esprimersi, di mettere in luce le sue qualità, le sue capacità, di chiedere  diritti e  rispetto di questi.
E spesso  tocca  parlare ancora al presente…
(da Angela Bianchini, Voce Donna)


martedì 3 gennaio 2012

Versi augurali per l'Umanità

Bruchi e farfalle - Gli auguri di Teri Volini (e Lao Tze) per il 2012
Ciò che per il bruco è la fine del mondo
è invero la sua metamorfosi in splendida farfalla... 
 

                                       Il più sentito luminoso augurio
per l'anno nuovo che è appena iniziato:
nessuna fine dell’umanità
ma l’inizio di un gran rinnovamento
di una stupefacente evoluzione
in ogni ambito del vivere e sentire
Il mio più ardente  fiducioso auspicio:
che dalla enorme rovinosa crisi
possano scaturiscano negli umani
trasformazioni autentiche e profonde

Che conosciamo tutti la vivida esperienza
del vivere in una nuova coscienza
con la Terra in riconoscente sintonia
con tutti gli esseri in perfetta armonia

Teri Volini 

lunedì 2 gennaio 2012

orugas y mariposas - deseos de corazòn por amigas y amigos espanoles

Lo que para la oruga es el fin del mundo
es de hecho su metamorfosis en una espléndida mariposa...


                                        
Mi deseo de corazón
                                       Deseo de corazón para
                                              toda la humanidad:
                             este año tan especial que llega
                    no puede marcar el fin para nosotros
     sino el comienzo de una increíble renovación
                                          un desarrollo especial
                             en todas las esferas de la vida
esperoesperoesperoesperoesperoesperoesperoesperoespero 
                         que la gran crisis de este tiempo
                     sea capaz de operar en los humanos
                      una transformación profunda y real
             que nos lleve a ser verdaderamente felices 
                       con una nueva conciencia de vivir
                                          en completa armonía
                                             con todos los seres
                                          y con la naturaleza
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