mercoledì 26 agosto 2015

LA EXPO E LO SPETTRO DEL TITANIC di TERI VOLINI: Pubblicazione integrale dell'articolo uscito su La Grande Lucania di luglio/ agosto 2015




 L'EXPO e lo spettro del TITANIC

Occorrerebbero almeno dieci articoli solo per sfiorare la vastità delle argomentazioni sollecitate dall’"Esposizione Universale"e delle sue contraddizioni, che corrono in parallelo con le magagne e le debolezze dell’intero sistema sociale.

Nonostante la grande pubblicizzazione e l’enfasi promozionale, avevo sull’Evento molti dubbi, motivati dai tanti input negativi, noti e meno noti: le ombre giudiziarie che ne avevano preceduto l'apertura, le ricadute sull’ambiente circostante, lo  spreco di risorse altrimenti utilizzabili

- in tempo di crisi come il nostro!- e la sconcertante  presenza di sponsor multinazionali che molto poco si conciliano con la qualità del cibo e le soluzioni di gravi problematiche annesse a “Nutrire il Pianeta”:
l’inquinamento generalizzato, la fame e la sete dei popoli, lo sfruttamento delle risorse (v. petrolio) e i loro terribili effetti collaterali sulla salute dei viventi e dell'ambiente.

Bidoni

Inchieste, dubbi, critiche e contestazioni- precedenti, contestuali e successive all’inaugurazione-hanno contribuito a far affiorare interessi tutt’altro che netti e “altruisti”: un inizio tutt’altro che brillante! 

Vi prevale una spettacolarità spropositata: ciascuna nazione sembra fare a gara per farsi notare, in una Fiera delle vanità stordente: d’altra parte, ciò rispecchia la nostra “cultura” iperconsumista e il suo culto dell'apparenza, della superficialità e della noncuranza verso i considerevoli problemi da attenzionare e risolvere: non era questo il proposito dichiarato?

A volte il contrasto è stridente, per incoerenza (numerosi gli sponsor fuori tema (orologi, gestori telefonici, attrezzi..), o per totale incompatibilità: in uno dei  padiglioni arabi- auto foto-celebranti il primato estrattivo - c’è addirittura l’esposizione dei bidoni contenitori del petrolio!




Provenendo da una delle regioni in cui le trivellazioni ad oltranza rendono assai problematica la qualità del cibo, insieme a quella dell’aria, dell’acqua etc., è stata proprio una bella sorpresa!



non è una campionatura di olio d'oliva, ma ..di petrolio



In visita

Comunque, tra i padiglioni, ho apprezzato: Austria, il suo Bosco che respira; il Muro israeliano con gli ingegnosi Orti verticali; Biodiversity Park, evoluzione e la salvaguardia della biodiversità agraria, Padiglione del Biologico e del Naturale, Slow Food; Ungheria, Bolivia, Estonia, Marocco, Iran e le originali strutture architettoniche (Cina, Italia, Tailandia Vietnam ..)
che però sono destinate ad essere tutte smontate ad ottobre..




Il padiglione più pertinente alla qualità del cibo, Slow Food, è posizionato all'estremità opposta dell'ingresso da cui arriva la maggior parte della gente: poco visibile al comune visitatore. 

Vi si è recata  - nonostante i tentativi di boicottaggio -
Vandana Shiva, ambasciatrice dell'India con il suo messaggio di salvaguardia sui semi della vita contro il transgenico.


Durante il percorso nel parco l'ambientalista indiana ha scattato una foto al padiglione della Coca Cola, che è proprio a fianco del parco della biodiversità, spiegando subito dopo il perché: "C'è un parco della biodiversità che ci dà tante opportunità e a fianco la Cola Cola che distrugge la salute, ruba l'acqua a una comunità o a un ecosistema. Ci rubano la salute e la conoscenza, minacciano l'organizzazione mondiale della sanità quando dice che i soft drinks sono un pericolo per la salute dei nostri bambini e dicono che non puoi dirlo nè scriverlo nelle etichette".

sui danni della coca cola 


https://www.youtube.com/watch?v=sMkXdZQLOwc


http://www.mindfully.org/Water/2005/India-Coca-Cola-Pepsi14mar05.htm


Ho avuto poi  il piacere e l’onore di incontrarla alla Libreria delle donne di Milano.
http://terivolini.blogspot.it/2015/05/il-mio-incontro-con-vandana-shiva-milano.html






Azioni Distrattive

Due visite non bastano a vedere tutto, né a capire se e come le nazioni intendano risolvere il complesso discorso sul cibo, cosa che auspico vivamente nel prosieguo, grazie alle tante manifestazioni collaterali alla Expo; intanto però la maggior parte dei visitatori di un giorno privilegia la parte spettacolare, fieristica, piuttosto che  una Riflessione oggi improrogabile.

Soprattutto i giovani rischiano il plagio: intere scolaresche si ritrovano con MCdonald, Coca-Cola, Nutella, Perugina/Nestlè etc. implicitamente accreditate come paladine del cibo sano ed etico! 


La loro sfacciata presenza come sponsor ufficiali ne cancella l’incompatibilità con la sanità del cibo e ne incoraggia l’uso.


agg.to 
A seguito di questa grande  promozione, sono aumentate in maniera esponenziale anche le presenze pubblicitarie di queste marche 
sui canali tv , e addirittura sono stati organizzati degli eventi  musicali con quelle come sponsor ormai ufficialmente più spavaldi , accettati senza batter ciglio.
Quando si dice il potere della cultura dominante, i suoi sistemi di ottundimento del pensiero critico!!




La spettacolarizzazione imperante veicola una stupefazione fine a se stessa che

–  giustificata in sagre, feste popolari, parco- giochi etc.

-  qui diventa Azione Distrattiva, elusiva delle reali problematiche, in linea con i condizionamenti culturali e mediatici cui siamo già abbondantemente sottoposti nel quotidiano.

Pericolo di affondamento

Ricordate il transatlantico Titanic, punta di diamante della tecnologia del nuovo tempo? 
L’orgogliosa nave doveva solcare in tutta sicurezza l'oceano, trasportando passeggeri ricchi per un soggiorno lussuoso in prima classe e poveri emigranti speranzosi in 3° classe. 
Nelle sale alte, la vita bella: gran lusso, pranzi e cene favolose, champagne, spettacoli, musica, balli, ricchi abiti e gioielli, in un’ebbrezza estatica e incosciente.
 Anche nelle stive si cercava di arrangiarsi: ma nonostante l’enorme differenza di status e di aspettative, tutti erano accomunati dal desiderio di “distrarsi”. Non si voleva pensare all’immenso oceano, alle sue oscure profondità, ai rischi del viaggio, alle tempeste, ai problemi sociali; la parola  d’ordine era evasione, divertimento: fino all'impatto rovinoso con la grande montagna di ghiaccio!


Una impostazione consapevole

Pur non volendo denigrare in toto la complessa manifestazione, non riesco a non rammaricarmi per la mancanza di un’impostazione diversa, considerate anche le enormi risorse finanziarie investite, che esigevano massima attenzione e coerenza.
Invece essa rispecchia troppo i parametri della nostra società, in cui fra l’altro la differenza tra la grande ricchezza e la estrema povertà esiste ancora, eccome, e quante nazioni povere non hanno nemmeno potuto presentarsi alla Expo, che dunque non può nemmeno fregiarsi del titolo di “universale”.

L’Expo potrebbe onorare un grande compito: contribuire a risvegliare le coscienze, essere catalizzatrice della soluzione dei grandi problemi del Pianeta: cibo sano e abbondante per tutti, clima, integrità dei semi, qualità e salvaguardia diaria e acqua, foreste e mari; risanamento dei terreni da pesticidi e diserbanti, diminuzione colture intensive, eliminazione aree a rischio trivellazioni o scorie radioattive, corruzione, connessioni mafiose etc.

Nell’avvicinare alla comprensione dei rischi che tutta l’Umanità corre, la metafora - e il ricordo della tragica vicenda del Titanic - può esserci d’aiuto a cambiare urgentemente rotta? 

Me lo auguro vivamente.

Teri Volini