martedì 3 gennaio 2017

Vita dura per le artiste in Basilicata

 

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lunedì 2 gennaio 2017

UN REPORT D’ECCEZIONE - articolo pubblicato su La Grande novembre – dicembre 2016


UN REPORT D’ECCEZIONE

Articolo pubblicato su La Grande Lucania

novembre – dicembre 2016
 


Qualche tempo fa, su Rai 3, è stata trasmessa la puntata di Report dell'impavida Milena Gabanelli  sul tema ftalati, i potenti veleni contenuti - in quantità indescrivibile e pressoché ignorata - nella plastica. Consapevole dello shock che le tematiche trattate avrebbero avuto sugli spettatori, la giornalista quasi si scusava per questo. O meglio,  li preavvisava.  
E dire che le informazioni sul tema sono chiaramente pubblicate sul sito del Ministero della Salute, col titolo “Difendiamo i nostri bambini”. www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_151_allegato.pdf.
Il problema è che restano lì, se nessuno va appositamente a cercarle.

Peraltro da tempo se ne parla su internet, su pubblicazioni, libri e media seri, come l’encomiabile canale 23 della Rai (Rai5), ma dubito che sia seguito come meriterebbe: in quella fascia oraria (ore 14-15-16 ), c’è il pieno di telegiornali e rubriche d’ intrattenimento altamente distrattivo, quelle del chiacchiericcio per intenderci, del “come tagliarsi i capelli all'ultima moda o decorare le unghie, o in cui proliferano quiz per vincere premi in danaro, gare culinarie cucina, e simili.

Perché mai il povero cittadino dovrebbe seguire trasmissioni di qualità, dirette alla conoscenza e salvaguardia dell’ambiente, e acquisire, insieme a un Nuovo Stile, informazioni che possono salvargli la salute e la vita stessa, evitando gravi patologie e un futuro incerto a noi e alle prossime generazioni? Molto meglio distrarsi, mentre trangugia un pranzo sostanzioso e spesso deleterio!
Personalmente, seguo da anni queste apprezzabili trasmissioni, quasi tutte della BBC o comunque di produzione e ricerca europea, per cui già sapevo degli ftalati. E dei loro danni!
 Approfondendo l’argomento, avevo scritto poi un articolo, “La paperella assassina” per la Grande Lucania di  agosto/settembre 2015, postato anche su blog
http://terivolini.blogspot.it/2015/11/la-paperella-assassina-articolo.html

La salvaguardia dell’ambiente: Invasioni Tentacolari

Dal momento che ho scelto di fare arte in difesa del pianeta, nel 2007 realizzai un’Opera gigantesca, installata nel centro di Potenza, che mostrava con estrema chiarezza il rischio spaventoso derivante da un uso sconsiderato dei materiali da noi stessi prodotti e in quel caso, dell’onnipresente plastica, che, se non tenuta a bada, sia in fase d’uso che di smaltimento - può seriamente divorarci. 




Nell’opera Invasioni Tentacolari. era stata invitata – a fatica-  la cittadinanza - e il quartiere dove abito- ma la parte realmente attiva furono gli allievi di due scuole di Potenza, coinvolte pienamente - per mesi- in una forte azione didattica e nella realizzazione dell’installazione. http://www.terivolini.it/html/invasionitentacolari.htm

Onnipresenza

Mi fa specie che, quasi 10 anni dopo, ancora non siamo in grado di capire i rischi associati ad un materiale considerato utile e considerato“neutro”. Purtroppo così non è, si tratta di un prodotto chimico, trattato con tutta una serie di altri prodotti chimici altamente tossici, gli Ftalati, che ne rendono l’uso assai rischioso. Tra di essi è il Bisfenolo A ad essere il più temibile, data anche la sua estrema persistenza nel corpo e nell’ambiente. In sigla BPA, viene usato tra l’altro nelle bottiglie di plastica e nei rivestimenti dei cibi, è presente anche nei prodotti per la cura e l’igiene personale . Il più usato tra i composti è il DPB, plastificante per smalti e prodotti per capelli, solvente per profumi; quindi vernici per unghie e vaporizzatori per capelli. Il loro potere tossicologico è stato testato, rilevata la possibilità di aborti, malformazioni congenite, anomalie/deformazioni ossee e labbro leporino; effetti dannosi sul sistema riproduttore maschile (diminuzione del numero degli spermatozoi, atrofìa testicolare etc ).









Silenzio generale

Questo solo per citare qualche esempio, ma se ci addentriamo in questa giungla venefica, c’è da mettersi le mani nei capelli, soprattutto nell’ambito – a torto considerato intoccabile – dei prodotti per l’infanzia, o in quello che attiene ai contenitori per alimenti, che si usano ormai dappertutto, quotidianamente. Nella trasmissione si evidenziava come le istituzioni preposte, pur conoscendo da tempo il pericolo, non attivino con urgenza interventi legislativi socialmente protettivi, o lo fanno col contagocce. Ignorano o dicono d’ignorare. Fra l’altro altro Report sottolineava la gravità del silenzio generale che circonda la situazione. Indoviniamo il perché? Forse il potere delle industrie multinazionali -produttrici dei prodotti incriminati - è così grande, da influire pesantemente sia sulla mancata informazione che sulla lentezza o mancanza di provvedimenti?


Consumatori attivi

I pericolosissimi veleni - Report documentava - sono talmente pervasivi e persistenti nel tempo, che se ne trovano tracce nel corpo di esseri umani e animali piante, acqua, cibo, terreno, etc., persino sui luoghi più impensati, come le più alte montagne della terra, e anche al Polo Nord. Quindi, cara, generosa e professionale Galbanelli, altro che scusarti, dovresti ricevere un premio per quello che fai, se non fossimo nel mondo alla rovescia dove gli interessi enormi delle multinazionali che producono tutto quello che ci fa male sono prevaricanti e prevalenti,. E allora ? L'unica possibilità di salvezza - ove ancora riuscissimo ma soprattutto SE ci decidessimo a farlo - è di essere molto informati per fare le nostre scelte di consumatori attivi. Solo operando cambiamenti radicali nelle nostre abitudini, evitando l’acquisto di prodotti che non corrispondono a dei precisi parametri di sicurezza e salubrità, potremo costringere le ditte produttrici – sorde a tutto tranne che ai loro interessi economici - a cambiare anche i loro. Un po’ come sta succedendo con l’olio di palma, per intenderci, ma quello è solo la punta dell’iceberg di una situazione oltremodo complessa e dalle mille ambigue sfaccettature. Se non lo facciamo vuol dire che, follemente, siamo noi i colpevoli del nostro stesso Danno


Prof.Teri Volini, artista biofila, presidente Centro d’Arte e Cultura Delta di Potenza 

La Scultura sociale e l’Arte antropologica

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